Troppo immersi nella conquista dell’ oggi e di quanto produce,
proviamo fastidio persino ad usare le parole, che potrebbero aprire
la vita oltre la morte.
Uccidiamo l’aldilà, paurosi di sciupare il piacere di vivere
e non ci rendiamo conto che, così facendo, massacriamo ogni istante
in un turbinio, senza il sapore di una speranza vera.
Eppure, non é la morte che incute paura, ma è l’ inutilità della vita
che crea il suo terrore.
Se siamo oggi seriamente poveri nello spirito, non é dovuto alla vita,
che pur conserva straordinari pizzichi di novità, ma all’ assenza
dei pensieri ” ultimi “, che, se insorgessero in ciascuno di noi,
la trasformerebbero in un tempo per amare, per dare, per espiare.
E certamente saremmo felici sia per la vita, che corre verso le cose di lassù,
sia per la morte, che può bussare, quando vuole, alla sua porta,
che troverebbe sempre aperta
Categoria: Generale
Al di là dell’oggi
Verso la gioia
Solo tu rinnovi i miei pensieri,rinfreschi la vita che tende ad assopirsi
mi fai sentire veramente un altro in continua attesa,persino di ciò che è
in chiaroscuro,mi apri ogni finestra e come da un oblò vedo la mia verità
dalla quale cadono le scaglie della bugia e lentamente si gemma di stelle
che mi tracciano,aldilà di ogni deserto vissuto,il cammino verso la gioia
Trafitto dalla maschera
Mi sono ritrovato
Non sei tu a fuggire da me;io me ne vado
sicuro di trovare altrove ciò che voglio
Non aspiro mai a ciò che non posso avere
conosco i miei limiti e non corro aldilá
Anzi,stare nei limiti è la mia coscienza
che comanda sia il tacere che il parlare
Tu non ritenerti unico:sei uno tra tanti
anche se mi dispiace,vivo se non ti vedo
Certo,un giorno ritornerà il tuo ricordo
ma sarà come un fascio di sola tristezza
Ho seguito il silenzio,parlando in cuore
dove ho deciso di rimanere con me stesso
Così,andando via da te,mi sono ritrovato
Ed io più non volo
Mi fa paura vedere la mia vita,assorbita
dal tempo,che corre senza nessuna tregua
Più la osservo e più mi sembra inclinata
quasi fosse modellata da ritmi impietosi
Anche se molte tracce ricordano come era
tanti segni rivelano i traumi dell’usura
Le rughe,che erano come vezzi delle dame
oggi incidono solchi,che acuiscono l’età
Per quanto scherzo con i ricordi di ieri
mi scopro di non avere le ali per volare
Ed io più non volo,neppure a bassa quota
solo cammino pensoso e misuro ciò che ho
Purtroppo,niente può ripararmi dal tempo
Uomo libero
Non gridare le tue idee,se poco o niente
fai,per testimoniare quanto esse valgono
Non parlare,se non credi in ciò che dici
è meglio tacere che dare messaggi futili
Se tu non sai sacrificarti per la verità
significa che essa non è in te:sei falso
Se l’addolcisci per ingraziarti qualcuno
che ascolta,non stai più dalla sua parte
Se tu la gonfi per vestirla di più forza
sbagli,perché la rendi non più credibile
La verità non ha solo due ali per volare
ma ha anche gli artigli veri per imporsi
Chi dice la verità,ovunque è uomo libero
Salva dal ridicolo
Ciò che mi salva dal ridicolo è l’umiltà
mi evita di scivolare e mi rende attento
Non mi fa credere mai di essere migliore
anzi,da ognuno ho qualcosa da apprendere
Racimolo sempre ciò che mi manca,cestino
ciò che è superfluo,vivo la mia modestia
Quando mi siedo accanto a qualcuno,penso
non a quanto vale,ma a ciò che può darmi
Uno sguardo un gesto un sorriso é meglio
di tante parole,che dicono solo il falso
Chi è umile trova in sè la gioia di dire
la verità e di viverla sempre con onestà
Non ostenta mai ciò che ha nè ciò che sa
Povera Italia!
In politica ognuno guarda esclusivamente a se stesso e al giardino che coltiva.
Il bene comune sembra soltanto un’ ombra rispetto a tali interessi, che diventano primari in ogni azione.
Tutti a parole fanno professione di fede nella collettività, ma nell’ impatto con la realtà ogni tensione è subordinata solo alla crescita personale e partitica.
Pertanto, ogni abbozzo di riforma o si inquadra in tali parametri oppure è destinata a soccombere nel disprezzo di ogni idealità.
E’ la storia del nostro Paese, dove la litigiosità è il tarlo delle menti e il tornaconto è il germe atavico di ogni periodo.
Così, in tale contesto, molti in pubblico fingono di essere d’accordo, in privato, invece, uccidono quanto concordato.
E giocano ognuno al rialzo solo per tutelare il loro futuro, spesso incuranti della condanna che il tempo certamente decreterà, soprattutto per i protagonisti di oggi, che stanno generando un vero e proprio oscurantismo politico in un gioco di idee, promesse e decisioni, che hanno la durata di un fioco cerino.
Povera Italia, scivolata nelle mani di tanti mestieranti della politica, che a tutti i costi vogliono ergersi a padri di una nuova Repubblica!
Arriva senza pietà
In te,fratello mio,ho sentito il respiro
della morte,mentre chiudeva i tuoi occhi
Mai avrei pensato un epilogo così fugace
benchè vinto dal dolore,eri ancora forte
Nulla ho potuto se non leggere sul volto
l’addio alla vita,già in cornice ricordo
Non ho pianto nè piango,ma troppo manchi
ora che il tempo per me si è fatto corto
Mi guardo e,a differenza di ieri,mi vedo
non più allegro,stordito dalle tue moine
Sono come un vecchio gabbiano silenzioso
che rumina in cuore i frammenti di gioia
E senza preavviso lei arriva senza pietá
Non vivere da solo
Svegliati,scendi dal letto,riconquistati
scopriti nel volto di chi incontri,amati
Non pensarti felice,stando in solitudine
guai a vivere al guinzaglio di te stesso
Il mondo,anche se bagnato da troppe luci
tra moine,vive male,perché ognuno è solo
Chi abbassa la saracinesca per oscurarsi
allo sguardo dell’altro,trafigge la vita
Anche se nato da solo,non vivere da solo
nessun gusto tu provi,se l’altro non c’è
Alzati,esci dalla tana dei tuoi pensieri
a chi incontri nel cammino,tendi le mani
Se senti il suo cuore,ti vedrai più uomo