La tradizione latina colloca al termine del Tempo pasquale la solennità della Santissima Trinità, con l’intento di proporre alla contemplazione adorante dei fedeli l’immagine stessa di Dio, autore della Storia di Salvezza e ragione ultima di ogni umano divenire.
La professione di fede cristiana in Dio Padre e Figlio e Spirito Santo trova nella Sacra Scrittura una sua traccia storica fondativa. Il mistero di Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, nel Nuovo Testamento, si rivela attraverso gli eventi di salvezza che hanno il loro centro nella Pasqua di Cristo.
La Comunione Trinitaria è il vero futuro dell’uomo, la sola che possa assicurare all’uomo un progetto di vita senza limiti perché capace di superare anche la morte.
Dice efficacemente sant’Agostino: «Dio è tanto inesauribile che quando è trovato è ancora tutto da trovare».
Ciò significa che il dinamismo e la creatività umana trovano in lui un orizzonte senza confini e, quindi, un futuro totale. Dio è Amore. Il mistero di Dio non è un mistero di solitudine, ma di relazione, di reciprocità, di creatività, di conoscenza, di amore, di dare e ricevere.
Nella nostra esistenza quotidiana siamo chiamati a vivere relazioni che siano trasparenza dell’Amore trinitario. Occorre passare dalla contemplazione della Trinità alla “trinitarizzazione” in atto del mistero contemplato.
La solennità della Santissima Trinità è una festa per il mistero di Dio, il suo progetto di salvezza; è anche una festa della Chiesa che è icona della Trinità (Ecclesia de Trinitate); è occasione speciale per esplicitare il dono della fede del Battesimo e lasciarsi avvolgere con stupore dall’amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
A cura di don Agostino Porreca