Man mano che il tempo si accorcia e sento
l’odore della fine,troppi pensieri cadono
pesanti nella mia mente:non sono di paura
al cospetto della morte,che pure mi porta
in alto,oltre il tempo,nel cielo del Vero
ma di delusione grande,pensando di andare
verso Dio con le mani non piene di carità
con il dolore che non tutto donai per Lui
con il dubbio che troppe volte diedi voce
più a me,povero megafono,che al suo Cuore
Categoria: Generale
Povero megafono
Testamento d’amore
Chi ama non giudica nessuno
pensa e guarda con il cuore
non legge pagliuzze o travi
negli occhi,ma solo umanità
specchio,dove svanisce ogni
pretesa di giudizio e batte
lancette di verità che sono
controfigure di chi giudica
Chi ama decifra ogni enigma
che segna il volto,trovando
in esso orme reali di bontà
che schiudono all’abbraccio
e gettano alla deriva cocci
d’arroganza che manifestano
un desiderio di superiorità
ed un’assenza di vero amore
Chi ama non evita chi tende
la mano né fugge lo sguardo
del suo cuore e non aspetta
la mossa di un sorriso,vede
subito si diletta dà quello
che ha e con dolcezza cerca
di scrivere nella sua anima
il testamento unico d’amore
Eleganza vera
Mi sono convinto di essere elegante
non perché dico parole difficili, ma
perché rendo semplice ogni pensiero
anche il più complesso,veicolandolo
alla comprensione di chi mi ascolta
E quanto più mi faccio semplice,più
divento trasparente e apro il cuore
all’eleganza, che penetra ogni gesto
tanto più amo e suscito amore, stima
anche in chi s’ ammanta di apparenza
Finché io sono semplice ed elegante
sfuggo il superfluo e tutto ciò che
dico faccio indosso posseggo ricevo
e dono,rende visibile l’ anima mia e
segna il cammino dell’ eleganza vera
Airone in volo
Quando mi fermerò sulla riva d’autunno
incerto per l’età,ricordo le primavere
vissute,abbracciato alle grandi poesie
della speranza,che impregnava il tempo
e dava sussulti di volo ad ogni ideale
Guarderò a ciò che fu la vita:intarsio
d’amore vero,che pur cadendo tra sassi
e spine,s’inoltrava sempre verso di Te
ove trovava la bellezza del suo domani
e l’energia per alzarsi airone in volo
Teatro di parole
Come è triste vedere tanti che nascondono
il volto dietro le maschere come ritratti
d’occasione solo per gridare il contrario
di ciò che sono!Un calendario d’apparenza
intarsia la loro vita,dove non si trovano
date di verità,ma solo giorni che fissano
teatro di parole,che volano anche in alto
senza però che il vento dell’intelligenza
di chi sente, le consumi come neve al sole
Così entrambi:chi parla e chi ascolta,chi
dipinge affreschi fittizi e chi s’imprime
tatuaggi di ricordo arricchiscono il vano
che supportano le maschere dell’ipocrisia
Non sono un angelo
Non sono un angelo che sale e scende
dal cielo per donare profumi d’amore
a chiunque incontra lungo le sue vie
né un piccolo santo che,pur radicato
in Dio,accetta tutto,anche le offese
che rimbalzano addosso senza ragioni
sono solo un uomo che nulla disdegna
di sé,leggendo quasi in uno specchio
la verità dei suoi deboli crepuscoli
un uomo che sa cercare l’estasi vera
per penetrare il Mistero ultimo,però
sa pure cavalcare le selve del cuore
Sì,sono solo uomo che cade e si alza
trovando sempre in sé vie di ritorno
che indicano come ricomporre l’Amore
Non mi sentivo solo
Non sono mai stato un solitario
ho vissuto spesso sotto la luna
cercando stelle e pensieri veri
o errando per strade senza meta
ho contato a volte i miei passi
volendo a tutti i costi stupire
o stupirmi di ciò che facevo, ma
guardandomi come nello specchio
e pur leggendo ombre avvolgenti
non mi sentivo solo: era accanto
qualcuno senza nome che segnava
il mio andare e mi guidava, dove
il silenzio parla e grida amore
Aspettando “Godot”
Noi cristiani siamo diventati un po’ come i due barboni della commedia di Samuel Becktt : ” Aspettando Godot “.
Siamo in attesa non del vero Dio, ma di un piccolo dio, nel quale vogliamo calare le nostre pretese, il recipiente in cui riponiamo i nostri idoli, piccoli o grandi, che segnano il nostro rifugio, trascinandoci in false sicurezze.
E sono proprio questi idoli, tenuti sempre ben nascosti, che fanno da contraltare a Dio e creano resistenza alla sua vera adorazione.
Ma noi adoriamo veramente il Signore? Lo scegliamo come centro di riferimento della nostra vita? O ci lasciamo imprigionare dalla ragnatela delle nostre fantasie, che, il più delle volte, schiudono la tentazione delle apparenze, la voglia del successo, il carrierismo incontrollato, la frenesia di essere i migliori o artefici unici di noi stessi?
E non sono forse questi stessi idoli che abbagliano la nostra umanità, fino ad impoverirla in tante mediocrità?
Ben vengano le aspirazioni, che nascono dal cuore e dall’intelligenza, ma non la loro idolatria, che tarpa ogni autenticità di volo.
Perciò, finchè non ci spogliamo di questi idoli, che dilatano il nostro egoismo, facendoci sentire dirimpettai a chiunque si pone sul nostro cammino, noi continueremo ad essere sempre seguaci di questi piccoli dei, ma non figli del vero Dio, che, quale Padre, sa di che cosa abbiamo bisogno.
Auguri
Auguri a tutti
Vorrei formulare a tutti i miei amici che mi leggono un augurio sincero, con le parole di S.E, Mons Nunzio Galantino: ” Ti AUGURO di vivere senz’altro nome che quello di un uomo. Ti AUGURO di vivere senza rendere nessuno tua vittima. Ti AUGURO di vivere senza sospettare o condannare nemmeno a fior di labbra. Ti AUGURO di vivere in un mondo dove ognuno abbia il diritto di diventare tuo fratello e farsi tuo prossimo. Ti auguro un Natale e una Vita sereni”.
Don Filippo
Ero il principe
Mi sembra di essere diventato una scatola vuota
in essa non trovo più nulla,neppure odo l’odore
di ciò che prima conteneva,solo il respiro vive
e fa vibrare ancora le corde nascoste del cuore
Qui,anche se stanco,mi arrampico,per ritrovarmi
nella vivacitá dei pensieri di ieri:in silenzio
lontano dal chiasso,dipingevo con le mie parole
tante figure di bellezza sparse lungo le strade
Mi lasciavo bagnare dalle onde,che mi portavano
alla mente gorgheggi di novitá,moine di mistero
correvo senza meta,mi fermavo,misuravo il tempo
ero il principe di ciò che vedevo ed ero felice