Categoria: Generale

La politica: odore di pochezza

Una politica gridata rivela solo assenza di idee,voglia di presenza in una società
che viaggia troppo facilmente con il vuoto.
La sua continua ostentazione di cambiamento, cercata spesso con volgari inversioni di linguaggio,
é solo un ibrido di furbizia.
Leggendo con attenzione gli accadimenti ed osservando la passerella mai in disuso
e sempre più frequentata dai nuovi mercanti di parole,si sente solo odore di pochezza
ed un profondo senso di indisponibilità persino alla visione e all’ascolto.
Cosa che schiude la memoria del passato ed allarga la stima verso quel mondo politico,
che faceva della parola un’arte di eleganza.

Vivere con passione

La vita è  la più grande meraviglia di Dio.
Un dono inestimabile che racchiude il Suo infinito trasporto verso l’uomo,
la cui risposta è  quella di viverla con profonda intensità e,soprattutto,
con passione,onde evitare di morire lentamente nella ragnatela soffocante della miopia.
In ogni suo istante, in ogni frammento di esistenza c’è sempre qualcosa da scoprire, una novità da gustare, un futuro da progettare.
Chi non si appassiona alla vita, toccando tutte le corde ad essa sottese, mai ascolterà il profumo della sua armonia né  l’ amerà con la voglia di viverla bene, rischiando cosi di morire a piccole dosi.
Viceversa,chi anche nell’ istante è  presente a se stesso e lo vive con stupore come se fosse l’ ultimo compendio della propria vita, vivrà veramente bene ed ogni attimo sara un arcobaleno che gioca tra il cielo e la terra.

Ai giovani delusi dalla politica, dico….

Il vostro disinteresse alla politica è  il dono più gradito ai politici, i quali,  al di là  del tempo, ormai stancante per la visione dei loro soliti teatrini, nulla o poco fanno per coinvolgervi seriamente ed adeguatamente.
Pertanto, le scene sono calpestate sempre dagli stessi, molti dei quali mestieranti senza idee, che hanno un solo obiettivo, quello di riempire il proprio bagaglio, raccattando persino gli scontrini, per dimostrare fantomatiche spese, che rilassatezze normative attribuiscono al loro ipotetico lavoro di onorevoli.
E voi, come gabbiani sugli scogli, continuate ad osservare le solite acque, incuranti del vocio della spiaggia, che anela ai movimenti della vostra fantasia.
Svegliatevi, aprite il cuore alle sorprese che la speranza vi dona. Non permettete che un politico nasca e muoia tale, solo perché ha saputo costruirsi un castello di oro,anche se di terracotta a livello di idee.
La società ha bisogno della vostra bellezza comportamentale, dello specchio del vostro cuore, della scioltezza della vostra intelligenza e volontà.
Imparate sempre, al di là  dell’ età, da chi ha idee e crea; invece, contestate sempre gli stereotipi senza idee e creatività, amanti solo dei compromessi e delle bustarelle.
Non credete al dispiacere dei politici per le basse percentuali elettorali: ad essi interessa solo vincere ed avere il plauso dal loro padrone di turno.

Eternità

Ciò che mi affascina è  l’ eternità

che porto in me: anche se la vita

la sfiora o la cala in una coltre

di oblio, è sempre là nel bagliore

della bellezza come ultimo riposo

all’ insonnia che il tempo produce

 

Clarità

Ciò che voglio e perseguo con forza
è scrollarmi le tenebre dagli occhi
subito, appena l’oscurità mi scivola
addosso e segna l’ ansia del peccato

Non consento che sommergano l’ anima
tra le spine, affogando la fioritura
dello spirito, che scioglie e libera
pure nella notte petali di bellezza

Anche se fragile, come uno stelo che
si piega senza però spezzarsi, corro
sempre fuori dal cerchio dell’ ombra
per entrare nel cuore della clarità

Ad Odifreddi e Brosio

odi                                                                                paolo Caro Piergiorgio, rispetto la tua vita senza Dio, ma non approvo l’ ostentazione del tuo ateismo come se fosse l’unica verità, a cui appendi te stesso, nel    rigetto del Mistero e di tutto ciò che si collega ad esso.

Neppure approvo, caro Paolo,  la tua  fede  vissuta e difesa con  molta grinta e spesso senza un adeguato e cristiano rispetto verso chi pensa diversamente.

Nessuno deve sentirsi unico depositario delle realtà ultime, come nessuno può considerare il proprio pensiero traguardo definitivo valido per tutti.

In ogni dialogo non è l’enfasi verbale o la voce altisonante caricata di assiomi, che piega l’altrui volontà, ma la carità che, accarezzando ogni parola, può aprire orizzonti di convergenza, dove gli opposti possono guardarsi negli occhi e trovare qualcosa di nuovo, per non dire, Qualcuno che risponda alla loro ricerca.

Pesci grandi

pesci fameliciSiamo diventati tutti poveri burattini, inghiottiti quotidianamente dai grandi pesci di questa famelica società, che senza dignità, smagnetizza ogni valore, appesa solo all’eccessivo materialismo.

Siamo quasi comparse all’interno delle solite commedie,  recitate sempre sugli stessi canovacci, le cui stesure odorano di compromessi sulla pelle della gente, che non ha alcuna consistenza e vive in attesa di miracoli, che mai verranno.

Tutto viene gestito con i parametri del proprio particolare senza alcuna considerazione del pianto di chi giace nella ragnatela della miseria. Anzi votati solo al calice del piacere in una sorta di folle consumismo, persino della corporeità, questi pesci predatori sono caduti in una profonda indifferenza verso tutto ciò che è umano, favorendo così la cultura dello scarto, in cui troviamo i senza identità, abbandonati lungo i marciapiedi;  gli esclusi,  le cui voci non servono  più a nulla.

E’ la storia di sempre, dove a contare non è l’onore vero, ma il perbenismo interessato, l’intruglio del potere e del denaro che pone sul piedistallo idoli di argilla culturali e morali.

Una visione poco edificante che purtroppo rivela quanto siamo scesi  in basso; anzi, nel baratro di una reale disfatta.

Finché la seduzione delle cose vince la bellezza delle verità, che elevano la nostra umanità, il mondo e ,quindi  noi, rischiamo di perderci nei meandri della notte, senza il sogno di una serena alba di fraternità e solidarietà.

La forza della concordia

” Con la concordia – diceva Sallustio –  le piccole cose crescono, con la discordia le più grandi si dissolvono”.

Infatti, finchè il nostro pensare ed agire si lascia plasmare dallo spirito del dialogo, del confronto e  dell’ incontro, ogni rapporto si inserisce sempre in un contesto  di crescita personale, morale e sociale.

Non solo navighiamo verso un  porto di tranquillità interiore, ma  creiamo anche i presupposti per raggiungere obbiettivi più grandi, per i quali ognuno offre il suo contributo.

Sì, perché  là dove esiste  la concordia, c’è  la serenità, la reciprocità di intenti, che schiudono  desideri di feconde conquiste.

Viceversa, quando c’è la discordia, sentiamo  il respiro pesante dell’odio, della divisione che disgrega ogni relazione e sfalda ogni struttura anche la più compatta.

Si, non  solo uccidiamo il nostro cuore, impregnandolo di tenebre, ma poniamo anche le basi,  per dissolvere tutto ciò che di bello, di valido e di umano  esiste in noi e nel mondo.

La concordia vince ogni resistenza e barriera;  la discordia rompe ogni equilibrio e, se non controllata, diventa fonte di paurosa rovina.

L’innocenza dei bambini

Quando vuoi gustare la bellezza della vita, non guardare al mondo agitato che vive in te.
Osserva la serenità e la semplicità che brillano negli occhi dei bambini, il cui sorriso,
se tu lo potessi acquistare ed imprimerlo sulle labbra, certamente ti farebbe un uomo nuovo.
Solo nella contemplazione di questo mondo, intarsio celestiale di tutto ció che fa felice,
ti puoi riconquistare e sentire quei profumi di novità morale, che l’innocenza non smette mai
di regalare : e stasera questi piccoli ti  accarezzano proprio con la loro innocenza.

Mostrare le ragioni del credere

Riscoprire la bellezza della fede cristiana significa riandare continuamente al suo momento fontale che è l’incontro con il Signore Gesù nella Chiesa.

È dalla relazione intima con il suo Sposo che la Chiesa trova la forza per accettare la sfida della nuova evangelizzazione e per proporre continuamente la fede, dandone le ragioni, mostrandone il logos più profondo.

Ogni cristiano deve mostrare la ragionevolezza della propria fede, che egli ha scoperto come l’unica capace di illuminare realmente la propria esistenza. Deve mostrare le ragioni non sempre evidenti del proprio atto di fede, la ragionevolezza della Rivelazione di Dio in Cristo Gesù. Credere è bello, ma credere è anche ragionevole e la Rivelazione è affidabile; credere non è un atto illogico, irrazionale, non è sacrificio della ragione e dell’intelletto.

Dobbiamo testimoniare una “fede amica dell’intelligenza”. Questo significa essere adulti nella fede, cristiani capaci di mostrare la ragionevolezza del proprio credere, cristiani che non sono più – come dice Paolo nella Lettera agli Efesini – «fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina» (Ef 4, 14).

La luce della fede illumina il nostro orizzonte conoscitivo umano e ci fa riconoscere con occhi nuovi, gli occhi della fede, la verità di questa. La Chiesa non deve dimostrare la verità, né può pretendere di farlo, ma deve essere convincente e credibile e ciò accade solo se non distoglie lo sguardo dal suo Sposo e non smette di seguire Lui, il Signore, che è la via, la verità e la vita (Gv 14, 6), Lui l’unico testimone fedele e affidabile (Ap 1, 5; 3, 14).

A cura di don Agostino Porreca