Categoria: Generale

Bollettino di guerra

E’ un vero e proprio bollettino di guerra quello che ogni giorno viene annunciato dai mezzi di comunicazione.

Sembra di vivere in un far west, dove la morte è  solo uno spettacolo di prepotenza, la cui visione si riduce a un momento di morbosa curiosità.
Si ha l’ impressione che il senso dell’ umano sia stato assorbito da una giungla di menti delinquenziali, che uccidono senza pietà, trafitti dal miraggio o del denaro o da folli passioni non corrisposte.
E come ieri, così anche adesso, ciò che spaventa e disorienta è  la totale disistima della propria ed altrui vita, sulla quale pende costante la spada di Damocle.
Purtroppo, non si può sottacere che quando un uomo perde il senso di Dio, non è  più una vera persona, con cui si puo interagire, ma una cosa provvisoria, la cui presenza è  limitata alla validità del suo servizio.

La stessa gioia

gioiaNei tuoi contemplo i suoi occhi, sempre penetranti e parlanti
con voci d’amore, che mi raccontavano la bellezza del passato.
Ascoltavo come un bambino curioso, pensavo a quanto mi diceva
e vedevo in esso i respiri di una verità con i tratti della favola.
Ed ero felice, perché mi sembrava di rivivere istante dopo istante
la sua gioia, che adesso, ormai vecchio, leggo anche sul tuo volto.

 

La solitudine

La solitudine

 

A  differenza  di  tanti    amici

sempre  appesi al chiasso, io

amo il  silenzio, ove l’ anima

mi parla, mi rivela  chi  sono

Amo la solitudine, che non è

assenza di compagni, ma oasi

dove parlo  con la  mia anima

e   vibro  oltre  i  miei  limiti

Solo, in silenzio, mi conosco

e ogni frammento della vita

ha un sapore diverso, aperto

dalla  Luce  che  brilla  lassù

Nella solitudine vedo e odo

parlo e scopro, apro e segno

ciò che vedo e odo;e scopro

di dialogare con gli angeli

E soprattutto con Colui che

con la Sua luce mi illumina

e schiude il mistero di ciò

che sono alla bellezza vera

 

 

Politici: galli parlanti

Siamo appesantiti da una politica che ha in sé una forza proteiformica veramente diabolica.

Mentre le problematiche esistenziali e di indilazionabile urgenza premono  nella visione  di una prostrazione economica e lavorativa mai registrata nella prima Repubblica – checchè possono dire i galli parlanti di oggi – i nuovi messia del cambiamento sciorinano sempre nuove idee, che hanno soltanto la forza di rallentare o addirittura di impallinare le precedenti, che muoiono prima di realizzarsi.

Così, mentre la forza lavorativa si aggroviglia nella tristezza della nullafacenza, assistendo ad una disoccupazione coatta, che genera sofferenza e lutto in tante famiglie, che trovano riparo nelle strutture caritative, questi  potentati politici percorrono sempre  strade cangianti senza sentire il bisogno di  sistemare e definire positivamente prima  le vie della vergogna, che sono quelle della povertà, della casa, dell’attesa e della realtà lavorativa, e, soprattutto, di disciplinare ” il socio occulto ” che è lo Stato, che non si stanca mai, attraverso le sue arpie istituzionali, di imporre continui balzelli fiscali.

Purtroppo non si può negare che molti politici ruspanti  hanno solo la grande capacità di perdersi in una fiera verbale, che si scioglie facilmente nell’impatto con la realtà, ma non hanno alcun senso di concretezza nella soluzione dei tanti problemi che imprigionano il contesto sociale. Anzi, alcuni danno l’impressione che, in questa fiera di parole, mirano solo a svilire quanto di buono precedentemente pensato e progettato, e, nello stesso tempo, a banalizzare lo stesso nuovo che essi proclamano.

Forse non è una banalizzazione quanto prospettato da Renzi  di affrontare subito il problema delle unioni civili, quando anche queste coppie, che  certamente  meritano  tutta l’attenzione per  soluzioni concrete, si dimenano anch’esse nel fallimento occupazionale? Non è forse vero che questa problematica così delicata, che coinvolge tutti in un approccio relazionale nuovo di rispetto e di accoglienza, debba essere considerata con serietà creativa e non come fumus nascente da uno spirito politico elettorale?

Finchè la malattia della confusione non abbandoni la mente e il cuore dei nostri politici; finchè questi non smettano di sognare solo per sé e per il giardino del loro partito, la nostra società non sarà mai una aiuola di fecondità, ma solo un misero deserto, costantemente prosciugato dai masanielli di turno.

Paura

 

A volte mi chiedo se era meglio quando  vivevo

senza pensare oppure oggi che penso vivendo e

mi domando quei perché da cui vibrano misteri

Allora ero  cieco, ma  non infelice; oggi  ho  luce

ma  non  vedo ciò che mi fa felice: sono  avvolto

da  una  coltre  profonda che  intenebra il cuore

Ero sordo, ma percepivo tanti suoni; oggi sento

le parole che m’agitano, ma  non  ascolto verità

che gridano: mi trovo in un  manto di  crisalide

Ero muto,ma mi facevo capire tanto,oggi parlo

ma non riesco ad  entrare  in chi  ascolta: tutto

sembra delinearsi in  un circuito di  sordomuti

Ieri cieco sordo muto,oggi che sono uomo vero

che vede ascolta e parla, ho paura di  non  dare

o Signore,risposte vere adeguate al Tuo amore

 

 

 

Voi siete il sale della terra… la luce del mondo

sale“Voi siete il sale della terra…Voi siete la luce del mondo”.

Due immagini che configurano, con il loro simbolismo, la natura del cristiano, il quale deve essere in mezzo agli uomini quello che il sale è nel cibo e la luce è nel mondo.

Come il sale agisce negli alimenti in maniera discreta, sciogliendosi e perdendosi in un gustoso sapore, così ogni cristiano, in umiltà e senza chiasso, deve saper dare un sapore nuovo alle cose. Deve far rinascere il gusto ed il desiderio di ciò che è semplice al cospetto di un mondo,che si esaurisce solo nella ricerca di mode sempre più strane.

Un cristiano che semina gioia, che si pone quale testimone di onestà o portatore di solidarietà, e lo fa senza  parole sofisticate oppure ostentazioni vuote, egli esprime in maniera feconda il suo compito di essere sale della terra. Viceversa, un cristiano che non diventa una vera profezia con le parole e con le opere, rischia di essere insignificante, del tutto inutile.

E l’insignificanza è il pericolo che incombe su molti di noi, spesso sedotti solo dal profetismo delle parole, nel disincanto della vita, la quale, più che testimoniare Cristo, preferisce mettersi in mostra, accaparrarsi le prime pagine, dimenticando che Gesù non si è mostrato al mondo in modo spettacolare, ma in tono umile e dimesso.

Questa immagine del sale è completata da Gesù con quella della luce: ”Voi siete la luce del mondo”. Come Cristo, luce che rischiara il cammino dell’umanità verso Dio, così noi cristiani, suoi seguaci, siamo chiamati a manifestare, con la luce della nostra fede, Dio agli occhi del mondo. E tale annunzio non lo dobbiamo far passare solo attraverso le parole, ma attraverso la testimonianza delle opere:” Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchè vedano le vostre opere e rendano gloria al Padre che è nei cieli”.

E le opere sono quelle che derivano dallo spirito delle Beatitudini; cioè, le opere della povertà, della mitezza, della misericordia,della carità …… le quali rendono visibile nella nostra vita la forza trasformante del Vangelo. Solo davanti a queste opere il mondo saprà vedere la mano di Dio, e leggerà sul volto di chi le compie i tratti del volto di Cristo.

 

Ti senti veramente libero?

libertàNon credere di sentirti libero solo perché fai tutto ciò che vuoi, ti avventuri in circuiti di ebbrezze, ingolfando il cuore di esperienze-limite, per evadere dalla noia. La libertà non è  questo volare con ali fittizie, che l’ impatto con la realtà brucia senza pietà. Non è  neppure questo svuotarsi costante, per riempirsi semplicemente di mode, che mutano senza lasciare orme di ricordi. La libertà vera è  quella che genera in te riflessione su ciò che fai; che spinge a valutare ciò che è  bene e ciò che è  male; soprattutto, ti offre la possibilità di saper operare delle scelte serie per la vita e non per i soliti gradimenti occasionali, che danno sensi di vuoto. E’  triste, amico mio, osservare tante libertà, interpretate su canovacci di libertinaggio, che vanno di esperienza in esperienza, sagomando alla fine volti senza sguardo, labbra smorte già in cornici di delusione. E tu non ti stai forse plasmando in questo modo?  Oppure pensi che facendo ciò che vuoi, lontano da ogni logica di crescita personale e sociale, indossi il vero abito della libertà? Quando imparerai a soffrire, sacrificando soprattutto ciò che ti piace, allora, e soltanto allora, potrai dire a te stesso: ora sono un uomo veramente libero.

Saper rischiare

Tu hai grandi qualità.

Ma a che servono queste tue qualità, se non le sai amministrare?

Se hai ricevuto dalla Provvidenza questi doni, essi non possono restare nello scrigno, ma devono essere sfruttati, in modo da avere un valore non più nominale, ma essenzialmente di acquisto.

Pertanto, devi imparare a saper rischiare, anche quanto tutto sembra avvolto nella spirale dell’ impossibile.

E’ poco edificante sciupare la bellezza delle proprie capacità, sospendendole alle solite stupidità, quando, se esercitate, potrebbero aprire grandi orizzonti di benessere spirituale ed umano.

Solo chi rischia, alla fine della sera, può apprezzare se stesso e potrà dire che vale veramente la pena vivere.

Tutto si veste di pensositá

pocoÈ  salutare quando, sentendoti lentamente ignorato dalla persona amata, assapori il suo silenzio o l’assenza come inizio della fine.
Ciò che mai avresti pensato, all’improvviso ti viene regalato e crea le premesse di un addio, che apre gli occhi ad altre verità.
Sei felice?  Sei  triste?  Non sai.
Ti basta solo  capire  che, finché il sogno resiste, mai manca di fascino.
Appena si dilegua,  tutto si veste di pensositá.

Nulla di nuovo… tutto vecchio

Lo scenario dell’ebbrezza verbale, delle grida scomposte, dei gesti inconsulti ha chiuso i battenti degli ultimi comizi, lasciando negli spettatori l’ amarezza dell’ incompiuto.

Ancora una volta un gioco di promesse e di terremoti politici; un delirio di minacce e di blandizie hanno contraddistinto la campagna elettorale.

Nulla di nuovo, ma tutto vecchio e peggio di prima, essendo molte le faccie diverse, ma poco rasserenanti.

Cosa accadrà? Non so  né  provo interesse.

Finchè   gli accadimenti seguiranno la stessa trafila di gente parlante senza idee e progetti, se non quelli gravitanti intorno a sé  e ai propri tornaconti, è  preferibile  votare in silenzio, pur senza una autentica convinzione, per chi offre  almeno qualche  barlume di verità, onde evitare lo sfascio totale.