Categoria: Generale

A me piace stare da solo

A me piace stare da solo.
Lontano dal chiasso mi sento diverso, provo nuovi fremiti,
che mi aprono all’ Amore vero.
Gli parlo e mi parla, mi ascolta e l’ascolto: un dialogo tra amici,
che mi rende sereno e mi fa vedere tutti gli altri in uno specchio
di profonda umanità. Qui, in silenzio, mi cerco e mi sento cercato.
E quasi sempre ci ritroviamo e camminiamo insieme sull’arcobaleno del cielo,
dove l’ anima avverte il fruscio di Dio, una scia penetrante, che mi indica
le vie  da fare, per giungere al porto della pace.

Ancora Ospizio

Ho visto l’incredibile.
Protagonisti di ieri, con gli occhi tristi,
trafitti da tanti pensieri, appesi a vecchi ricordi,
vivere senza entusiasmo nella solitudine
di una grande Casa per Anziani,
dove sorriso, dialogo, amore
sono ormai ad essi stranieri.
Su ognuno poso lo sguardo
e leggo subito l’angoscia dell’ abbandono
nella semplicità di un saluto, che risponde al mio.
Non c’ è nessun altro, se non i loro corpi
seduti e sparsi qua e là, in un profondo silenzio
e solo desiderosi di un respiro di gioia,
tanto è la visione del dolore e la collera verso chi
come fagotti, li ha depositati in quelle pareti fredde.

Le mie lacrime sono diverse dalle tue.

Le mie lacrime sono diverse dalle tue.
Le mie rivelano profumo d’ amore, le tue solo odore di rabbia.
Io corro sognando circuiti senza trofei,
per cui perdere o vincere nulla mi toglie o mi aggiunge.
Resto sempre me stesso, felice di ciò che sono e se piango
è solo perchè vedo altrove e non in me tanto dolore.
Nulla di ciò che è umano trascuro: esso mi appartiene.
Invece, tu piangi con gli occhi chiusi, consumato dalla morsa
del tuo cuore, scivolato in tanti rivoli di delusione.
Sì, perche hai voluto appenderti solo  ai tanti arcobaleni di gloria,
sui quali credevi di camminare come se avessero avuto basi solide,
ma ti sei ritrovato giù come un fagotto.
Ecco perchè è più duro il dolore di chi rovina, dopo aver pensato solo a se stesso.

Alla bianca Diana

imagesFra poco nel giardino resterai solo tu,bianca Diana
non più attenta guardiana di chi bussa,entra e esce
ma padrona con gli occhi bassi,smarrita tra sguardi
di carpentieri,che neppure scorgono la tua presenza
Nessuno più ti guarda,ti coccola,t’allunga qualcosa
nè t’incuriosisce chi ancora cerca i chicchi di uva
prugne o fichi tra le foglie di alberi già demoliti
tutto è mutato,persino i sentimenti sono volati via

 

Aldilà della luna

Quando la luna scompare, soffocata dalle tenebre e tu assisti al suo nascondersi, nulla brilla come prima, anzi tutto sembra vestirsi a lutto e gridare il dolore di un mondo, che come un fuscello viene portato via dal vento.

Nulla è  uguale alla visione di prima, persino le  strade si perdono senza meta e tu quasi cammini a tentoni , con le  braccia  allargate, come uno  che non vede.

E’  la notte oscura  del cuore, sfinito nel guscio  di pensieri pesanti, incapace di affacciarsi  dall’ oblò  della sua stiva, per guardare lontano, in alto,  al di là  della luna in apnea, dove ogni tenebra si scolorisce, fino a mutarsi in stella luminosa.

Qui  e  solo qui puoi  liberarti dalla coltre funerea  e riprovare l’ ebbrezza di ciò che è  ancora dentro di te: il respiro dell’anima, che, al di là  del buio, cerca e trova sempre  la via  della misericordia di Dio, che, con amore,  trasforma l’ oscurità  in oasi di luce.

Se avessi fede

teDa chiunque vado,so sempre ciò che devo chiedere
non ho fretta,misuro ogni parola,fisso gli occhi
di chi mi ascolta e spesso ricevo ciò che voglio
Invece quando vengo da te,non trovo parole,fremo
nel poco che dico,non ti presento nulla,balbetto
solo un saluto voluto dal tempo che mi porta via
Eppure tu mi daresti molto di più,se avessi fede
pure un granellino potrebbe piegare il tuo cuore
e trasformare in un miracolo vero ciò che chiedo

 

Piangere

Quando hai voglia di piangere,nasconditi
assaggia il silenzio dell’anima e medita
Trova e rispondi ai perché dell’angustia
poi,se vuoi,puoi piangere pure a dirotto
Non impoverire la bellezza delle lacrime
sono preziose,per scivolare nelle inezie
Riservale per momenti seri,che di sicuro
vivrai e vibreranno non senza sofferenza
Qui vale la pena sentire odore di pianto
che libera cuore e mente dalle fragilità
Chi teme di piangere o non ha mai pianto
è solo uno che veste,ma non vive da uomo
La ragione di chi piange è nel suo cuore

La mia verità

Lassù sulla cima del monte,io mi sentivo
un vero qualcuno e non più uno tra tanti
Mi giravo attorno,guardavo a valle,tutto
fremeva di stupore tra bellezze di fiori
Più lo sguardo si allargava,più sembrava
che il cielo fosse catturato dagli occhi
Non più da mendicante,ma da padrone vado
in esso,benchè sedotto da mille pensieri
Nulla di fittizio mi sfiora,è il mistero
che m’avvolge,spingendomi sempre lontano
Qui numero ciò che scopro e in ogni cosa
sempre domando chi veramente io tu siamo
Una guida di luce m’indica la mia verità

La bussola del cuore

bussolaAncora mi sforzo per racimolare ciò che mi manca
a volte mi tormento perchè vedo svanire il tempo
e io continuo a restare così come sono di pietra
senza odore di carne appeso ai ganci delle moine
che mi lasciano troppi poveri sapori di amarezza
Rovisto tra cose ricordi emozioni fantasie fiabe
per cercare qualcosa che mi tracci una luce vera
solo scarti insorgono mi attraggono mi prostrano
sento la fragilitâ di ciò che mi mantiene ancora
spero che pure per me cambi la bussola del cuore

Davanti al Signore

Ogni sera,appena chiudo gli occhi,troppi ricordi
di persone care bussano alla mente e senza nulla
dire,la invadono,quasi premurose di vivere in me
Sembrano farfalle che volano su di un solo fiore
attente a sollecitare il nettare della preghiera
che le fa vibrare di bellezza davanti al Signore