Categoria: Generale

Vorrei dipingere me stesso

Anche se molti vivono di parole

di sguardi ammiccanti,che fanno

teatro la vita,creando verità e

speranze false,non posso girare

avendo gli occhi come socchiusi

pur di non vedere o le orecchie

tappate pur di non ascoltare:io

cammino,curioso di vedere udire

conoscere la realtà,dove vorrei

dipingere il volto della verità

nascosta negli angoli delle vie

dimora delle povertà silenziose

o esposta come in vetrine finte

sui marciapiedi ricche di corpi

sottili,fatti per esser venduti

Io cammino e senza mai perdermi

a volte m’arresto,per dipingere

il dolore dei senza voce calati

come animali in piccoli recinti

dove al di là delle pene decise

vivono il peso della disumanità

coatto;o il diritto della casta

che prostrata ai teoremi,uccide

ogni vera giustizia ai capricci

delle proprie idee quasi sempre

distanti dalla realtà,generando

sfiducia nella cosa più sublime

piegata in chiaroscuri politici

Vorrei camminare sempre,ovunque

per dipingere il respiro grasso

di chi muta la vita in commedia

a dispetto delle troppe lacrime

di dolore versate;o l’ipocrisia

che veste il sorriso della moda

in maschere stereotipate spente

facendo apparire reale il falso

Non solo,ma io vorrei dipingere

anche me stesso per rivisitarmi

ogni giorno in tutti gli attimi

nei mosaici del volto,del cuore

dove certamente troverò ombre e

luci che cantano la tristezza o

la gioia per quanto detto,fatto

 

 

Nemmeno il desiderio

beneNon desidero nulla di ciò che non posso avere.
Conosco chi sono e mi fermo sempre nei limiti,
ben sapendo che ogni aldilà genera solo paura
di perdere ciò che ho o coprirmi di delusioni.
Prendo il mio dovunque lo trovo e sono felice
se lascio anche i frammenti che non sono miei.
Io colgo il possibile, che cerco di regalarmi,
senza rubare nemmeno il desiderio degli altri.

 

 

Eco di qualcuno

Non voglio essere eco di qualcosa

ma di qualcuno:non è da uomo vero

sentirsi veicolo di ombre o sogni

di aliti o ricordi che rincorrono

cose passate presenti e non fanno

vedere figure o impronte parlanti

Vorrei invece trovarmi sempre eco

di qualcuno,voce di chi mi guarda

e mi sussurra qualcosa da gridare

parola che come in una conchiglia

mi offre i suoni lontani e vicini

e m’apre ai respiri dell’infinito

 

Amore di madre

Domani non so chi

m’ aprirà la porta

oggi sei tu madre

anche se nell’età

sempre mi aspetti

felice mi accogli

mai ferma mi curi

come unico motivo

del tempo che hai

e la vecchia casa

dove libero entro

ancora si riempie

di te e di me che

guardandosi odono

il soffio d’amore

chiave che sempre

apre il tuo cuore

alla mia presenza

 

 

Scatti di pensieri

umilOgni volta che stento a rialzarmi e mi adagio immoto,
scatti di pensieri in chiaroscuro funestano la mente
e mi fanno prigioniero in una conchiglia di desideri,
che echeggiano di nostalgia ed insoddisfazioni amare.
Senza fiato mi lascio andare in cespugli del passato,
dove trovo cocci di ricordi, che ancora mi penetrano.
E sento i loro brividi, che riprendono pagine gialle,
su cui, afflitto, riscrivo la verità di ciò che sono.

 

Echi di una voce

Tu puoi ancora colorare

la mia età con le tinte

che vuoi:chiaro rosso o

blù non importa,ciò che

conta è l’amore con cui

stimi sul viso le rughe

che raccontano chi sono

persino nella polvere e

lasciano tracce,dove tu

leggi in silenzio passi

di storia vera,che sono

echi di una voce intima

che ti sa dire emozioni

e sogni,che mi donarono

grande voglia di vivere

e soprattutto fascino e

desiderio di restituire

ai minimi,privi di nome

quei raggi di amore,che

ancora segnano il cuore

 

Quanto tu mi ami

siNon ho nè trovo parole per confessarti il mio amore.
Ti ripeto sempre lo stesso ritornello, ma sono vero.
Mai ti tradirei, perché so che mi cerchi e mi trovi,
soprattutto allorchè tra i cocci inciampo e scivolo.
Mi guardi con affetto materno, mi alzi con dolcezza
e pur non vedendoti, sento il fruscio del tuo cuore
che mi penetra, mi accarezza, mi sorride, mi chiama.
Ed io sedotto da tali moine, gusto quanto tu mi ami.

Una tacita preghiera

Nell’ ora  della  notte, quando tanti dormono

ponendo  in  oblio  ansie  e  gioie  del  giorno

io   sprofondo   nell’  estasi  del  silenzio, ove

a  tenere   sveglia la  mia  anima  è  la Parola

che si fa immagine dell’Amore e m’ avvolge

gemmandomi nella bellezza del Suo mistero

Nell’ ascolto  io  mi apro  e  sento che anche

le mie parole emettono un profumo diverso

come  se  fossero  effluvi della  Sua  potenza

La  interpello  e  da  Essa  attento  mi  lascio

interpellare, vivendo  una  tacita  preghiera

che  fa  sibilare  le  corde  del  cuore  di  Dio

 

Rischio di essere un ladro

coniugioNon sono fatto per amare ciò che non è mio.
Rischio di essere un ladro e mi ingannerei,
gettando alle ortiche la nobiltà del cuore,
che ho sempre puntellato con tante rinunce.
Nè sopporterei gli occhi, che mi penetrano
seminando illusioni nè le mani che fingono
carezze di ingenuità: mi sentirei maschera
al pensiero di essere in ciò che non è mio.

 

Troppo mi manchi…

Madre mia,ho bisogno come non mai di parlarti

di sentire il respiro caldo delle tue carezze

di rivivere quello scambio perfetto di grazia

e di silenzio,che solo guardandoti,arricchiva

la mia anima e mi coronava di tanta tenerezza

Cerco come un bambino il tuo sguardo il volto

il sorriso,per bagnarmi della tua benedizione

le tue labbra per ascoltare le parole d’amore

le mani per rimuovere il pulviscolo dal cuore

i piedi per vivere alla sequela di tuo Figlio

Troppo mi manchi,perché troppo è il tempo che

ho vissuto solo nella carovana della baldoria

dove,pur zoppicando di false felicità,provavo

sempre nostalgia dei tuoi occhi,che parlavano

e mi chiedevano il ritorno alla tua maternità

Ora ti grido il mio amore:come vorrei levarlo

in alto,per vivere come prima la vita,bagnata

dalle tue lacrime!Una vita a due vite vissuta

senza più rumori,in cammino gioioso e filiale

in cui sei Tu a portare per mano la mia anima