Il mistero
Come vorrei comprendere
il Tuo e il mio mistero
turbinio di idee che si
fermano quasi sempre là
dove è la soglia Ultima
A volte allungo le mani
perché mi sembri Vicino
a volte ti vedo Lontano
come un specchio magico
ove la identità Tua mia
si velano e si rivelano
Ma Tu,Lontano Vicino,se
veramente mi ami perché
non mi sussurri chi sei?
Non mi dici io chi sono?
Se Tu, o Dio, sei l’unico
sogno per il quale ogni
attimo io consumo,fammi
incontrare con il Sogno
sì da vedere l’ Infinito
sulla nebbia della fede
e rendermi uomo di luce
Definiscimi nella verità
Tu mi definisci qualcuno,ma
io non so chi sono e tu che
mi accompagni per tante vie
non domandarmi più chi sono
Ascolti leggi quel che noti
puoi dipingermi un marinaio
di Dio nella tempesta, forse
un angelo di speranza sceso
sulle continue disperazioni
certo definiscimi come vuoi
purchè mi vedi nella verità
Il vero cielo
Io so che esiste un cielo
diverso da ciò che ammiro
ove gli uomini non vivono
gli uccelli non si posano
E’ il cielo sognato da chi
medita di vedersi con Dio
è il cielo senza luna, ove
tu accendi stelle d’amore
E’ il cielo vero, ove senza
ascoltare lamenti di voci
senza notare notte giorno
ti senti nel cuore di Dio
Mi manca ancora qualcosa
Temo di essere un naufrago
anche se passo ogni giorno
per un fiume sempre uguale
Navigo tra sponde tortuose
senza porti ed onde marine
con la bussola poco chiara
Ad ogni miraggio intravedo
l’ attimo dell’ Infinito che
subito fugge via, facendomi
unico barcaiolo della vita
So di essere alla porta ma
nulla mi indica l’ ingresso
la barca è ancora non nuda
per entrare cheta in porto