Alla fine della sera,quando il pensiero
già stanco imbocca la fatica del domani
che apre a nuove preoccupazioni e tutti
trovano quiete nel loro letto,io scorro
le pagine bianche che ancora mi restano
e in penombra scrivo versi che piangono
e sorridono,sciogliendo nella mia anima
una musica di pace che resiste al sonno
Veglio nel guscio di un’ispirazione che
l’oggi turba,mentre l’oscura notte crea
in un idillio di novità,cui m’abbandono
come un bambino stregato dalle lucciole