Lo scenario dell’ebbrezza verbale, delle grida scomposte, dei gesti inconsulti ha chiuso i battenti degli ultimi comizi, lasciando negli spettatori l’ amarezza dell’ incompiuto.
Ancora una volta un gioco di promesse e di terremoti politici; un delirio di minacce e di blandizie hanno contraddistinto la campagna elettorale.
Nulla di nuovo, ma tutto vecchio e peggio di prima, essendo molte le faccie diverse, ma poco rasserenanti.
Cosa accadrà? Non so né provo interesse.
Finchè gli accadimenti seguiranno la stessa trafila di gente parlante senza idee e progetti, se non quelli gravitanti intorno a sé e ai propri tornaconti, è preferibile votare in silenzio, pur senza una autentica convinzione, per chi offre almeno qualche barlume di verità, onde evitare lo sfascio totale.